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NON POTEVA PAGARE, NORMALE CHE MUOIA

NON POTEVA PAGARE, NORMALE CHE MUOIA

Inserisco un video che sta facendo, a quanto mi risulta, il giro di molti utenti italiani. Rex Parris, sindaco della cittadina di Lancaster, California (172.000 abitanti, a un’ora da Los Angeles), riferisce un fatto gravissimo.  Un ragazzo di Lancaster, 17 anni, è morto di coronavirus perché un ospedale privato di Lancaster lo aveva respinto: non aveva l’assicurazione sanitaria. Lo hanno indirizzato a un ospedale statale ma ci è arrivato troppo tardi: dopo un miglioramento di qualche ora il ragazzo è morto.
Quello che colpisce nel video è che il sindaco (persona apparentemente compassionevole e di buona volontà) non sembra trovare la cosa scandalosa. “Non aveva un’assicurazione, per cui non lo curarono” (al minuto 0.45).  “Lo hanno mandato a un ospedale pubblico. Quando è arrivato era in arresto cardiaco. Lo hanno rianimato e mantenuto in vita per sei ore. Ma era troppo tardi”.  Il sindaco continua, senza commentare, dicendo che l’episodio insegna che anche pochi minuti possono essere preziosi quando insorgono sintomi respiratori importanti, e che anche i giovani possono essere colpiti; e continua spiegando le precauzioni che prende lui stesso ogni volta che esce di casa.
Il breve video insegna due cose: 1) Non è vero che in America solo chi paga è curato: le strutture pubbliche sono obbligate ad accogliere i casi gravi, ma possono essere lontane o intasate o non molto aggiornate; 2) per il pubblico americano la cosa sembra essere ovvia e ragionevole (ma non per tutti: alcuni commenti al video sono fortemente indignati).
Mi chiedo se in Italia le cliniche private siano obbligate ad accogliere pazienti gravi non danarosi. Credo di no, ma forse qualche lettore può dare una risposta informata.
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