VENEZIA, NEL FUTURO SOLO TURISMO
Un’anticipazione dei piani della giunta Brugnaro per la rinascita di Venezia dopo la crisi ci è venuta ieri 3 aprile da un’intervista dell’assessore MassimilianoDe Martin (la cui delega include Urbanistica, Edilizia, Ambiente e Città sostenibile, nientemeno) al tg3 delle 14. In una piazza San Marco deserta, parlando del “dopo” è riuscito a menzionare solo attività legate al turismo. Trascrivo le sue parole: “Si sta pensando a un modello di rilancio della città. Che è turismo, ma è anche cultura. Abbiamo musei, abbiamo la Fenice, abbiamo moltissime attività , la Biennale, il salone nautico, tutte cose che ormai sono state spostate, che però devono essere riprogrammate.” E finisce qui. Come se musei, Biennale, salone nautico (che comunque sono sempre forme di turismo) potessero da soli sostenere un’economia. E l’Università? Gli artigiani? Le startup? La nuova economia, l’informatica, la ricerca, la medicina, la biologia? Dovranno andare all’estero come il solito?
Sembra proprio di sì. Se De Martin potrà fare a modo suo ritorneremo agli intasamenti di strade e vaporetti, alle bancarelle, al moto ondoso e ai bnb.
All’ultimo minuto aggiungo il testo di un articolo comparso sul Gazzettino di oggi 4 aprile. In esso si riferiscono i propositi bi Brugnaro di lanciare una “grande campagna internazionale” per riportare il turismo a Venezia, perché “Il brand Venezia è il numero uno al mondo”.
Cliccare qui per aprire il video. L’intervista compare al minuto 11.40.
Il giro lungo di Checco Canal
Un veneziano all’estero: andata, soggiorno e ritorno.
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Leggete qui una recensione sul “Gazzettino” di Venezia