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CHE VENEZIA SOFFOCHI, BASTA CHE ARRIVINO I SOLDI

CHE VENEZIA SOFFOCHI, BASTA CHE ARRIVINO I SOLDI

In occasione della manifestazione di ieri 28 agosto per il ritorno delle grandi navi da crociera si è visto chiaramente che tutti i poteri che contano vogliono il ritorno del turismo pre-virus e in particolare di quello crocieristico. Probabilmente anche la maggioranza dei residenti la pensa allo stesso modo. Si può dire che la città stia democraticamente procedendo al proprio suicidio.
I due principali candidati sindaco fanno a gara a chi sostiene le crociere con più forza e convinzione. Solo alcune liste civiche minoritarie chiedono un ripensamento, e anche quelle si tengono lontane da posizioni chiare e radicali. Ecco alcune dichiarazioni:

Pierluigi Brugnaro, attuale sindaco e candidato sostenuto dalle destre (Lega, Forza Italia, Fratelli
d’Italia): “Ci sono i canali da scavare: noi abbiamo già votato sulle navi, sul percorso tramite il canale Vittorio Emanuele. Ci hanno espropriato il diritto di decidere sulle nostre acque facendo un’agenzia per Venezia che è in mano a Roma».
Pier Paolo Baretta, candidato delle sinistre (Pd, Venezia è tua, Svolta in Comune, Idea Comune per Mestre e Venezia, Verde Progressista): “Appena la crocieristica riparte Venezia deve essere pronta ad accogliere le navi, evitando che passino per San Marco”.

Tra le liste civiche indipendenti:

“Tutta la città insieme!” di Giovanni Andrea Martini, presidente uscente della Municipalità: “Verificare la fattibilità di approdi extra lagunari per mantenere le grandi navi (sia merci che croceristiche) all’esterno del bacino lagunare consentendo forme di accessibilità indiretta senza dover scavare canali che alterano l’equilibrio lagunare”.
Dunque un sostanziale sì alle crociere.

L’unica voce che sembra inequivocabilmente contraria è quella di Terra e Acqua 2020 (la Lista del gruppo 25 aprile che propone Marco Gasparinetti come sindaco): “Rispetto alle navi da crociera, la nostra posizione sarà ferma e determinata nell’opporci a qualsiasi forma di sfruttamento incompatibile con il delicato ecosistema della Laguna, anche se questo dovesse comportarne l’allontanamento definitivo” (cito dal sito web della lista,  https://terraeacqua2020.it/manifesto.

Trovate un quadro della situazione dell’articolo della Nuova Venezia che riporto qui sotto.

 

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