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LA NOSTRA LAGUNA NON SARA’ PIU’ QUELLA

LA NOSTRA LAGUNA NON SARA’ PIU’ QUELLA

Purtroppo con questa amministrazione, e forse anche con questo governo, le notizie sulla laguna di Venezia sono sempre più brutte. Invece di preservare lo straordinario e delicato equilibrio lagunare (che fa della nostra laguna un fenomeno unico al mondo per bellezza e ricchezza ecologica), le autorità preposte fanno di tutto per distruggerlo, considerandolo un impaccio per lo “sviluppo” di un’economia brutale e grossolana. Dopo aver alterato fondali, velme e barene con il Canale dei Petroli e con mille altri interventi, adesso si ritorna all’attacco: le navi porta-container e quelle da crociera sono sempre più gigantesche e non ci passano più, neppure per raggiungere i “temporanei” ormeggi di Marghera. Allora, anziché bandire quelle navi, si scava ancora. Il Canale dei Petroli sarà raddoppiato in larghezza e aumentato in profondità, e così l’altro canale artificiale, il Vittorio Emanuele che corre parallelo (parola ben poco lagunare, dato che tutti i canalini sono qui sono fatti di curve e di anse) al Ponte della Libertà. I fanghi derivati dagli scavi andranno a ingigantire un’isola artificiale, l’isola delle Trezze, per quanto possano essere velenosi e letali. L’effetto che tali modifiche avranno sulle distese della laguna non sembra preoccupare per niente i burocrati che da Roma, e spesso anche dalla terraferma veneziana, ordinano e dirigono quei rovinosi lavori. I due articoli che riporto qui sotto provengono dalla Nuova Venezia di oggi 8 dicembre.

 

 

 

 

 

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