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ARSENALE PERCORRIBILE? NON FIA MAI

ARSENALE PERCORRIBILE? NON FIA MAI

La richiesta forse più ripetuta e più sentita dai cinquecento veneziani che sabato 6 febbraio si sono riuniti per protestare contro il protocollo d’intesa sull’Arsenale è stata che quel vasto complesso diventasse finalmente percorribile dai cittadini, come lo sono le piazze e i campi della città. Associazioni e gruppi hanno presentato varie proposte di percorsi, in modo che si potesse entrare da una delle porte e uscire da un’altra, passando accanto alle storiche strutture come oggi si passa accanto al Palazzo Ducale e alle Procuratie. Sia la Biennale sia la Marina Militare possono ben occupare l’interno di alcuni edifici, ma perché questo dovrebbe precludere il passaggio per le parti scoperte a chi non ha comprato un biglietto? E molte delle “tese” inutilizzate non potrebbero essere assegnate ad artigiani cittadini, alla cantieristica, alle barche storiche e a quelle da diporto? Ma né la Biennale né la Marina Militare ci sentono da quell’orecchio. Non vogliono la seccatura di gente che passa per le strade dove loro lavorano. E il Comune vuole “valorizzare”, parola usata con il significato di “monetizzare”: discoteca per il Carnevale, contenitori per il Salone della Nautica.
Dopo la vivace protesta qualche amministratore ha promesso che cercherà di far introdurre dei cambiamenti nel “protocollo”. Ma non c’è da farsi illusioni. Con questi amministratori la valorizzazione sociale e culturale viene molto, molto dopo i flussi di denaro contante.

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