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NOI PIONIERI DEL NUOVO TURISMO

NOI PIONIERI DEL NUOVO TURISMO

Sulla spinta di una segnalazione di Nicola Lagioia in Pagina Tre su Rai3 di questa mattina, sono andato a cercare nella bella rivistastudio.com una recensione a un libro appena uscito presso l’editore Nottetempo. Si tratta di Napoli. Contro il panorama, di Lucia Tozzi e Giovanna Silva. Potete trovare la recensione intera cliccando qui. Perciò ora a mia volta vi segnalo una frase di quella recensione, frase che mi pare definisca molto bene i pericoli insiti nell’eccesso di turismo. Forse in Italia e nel mondo sta cominciando a formarsi una consapevolezza che fino a pochi anni fa ancora mancava, com’è avvenuto a suo tempo nei riguardi della rivoluzione industriale e dei suoi effetti perniciosi. Ecco la frase che mi ha colpito:

«Ormai sappiamo in modo inequivocabile che il turismo è un’industria più pesante delle acciaierie, che innesca processi molecolari e quasi irreversibili di trasformazione urbana sostituendo le abitazioni con B&B, i negozi di quartiere con pizzerie e bar, il lavoro salariato con il precariato selvaggio, e alimentando la gentrificazione e l’espulsione degli abitanti poveri dal centro. Il turismo tende inoltre al monopolio – è incompatibile con altre forme di sviluppo economico e colonizza ogni forma di produzione culturale, subordinandola all’attrattività – e rafforza la rendita. Ed è un’economia fragilissima, esposta a crisi imprevedibili»

(Ho anche scoperto, lo dico tra parentesi, un altro libro di Lucia Tozzi che mi sembra interessante, titolato “Dopo il turismo”, acquistabile come ebook).

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