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QUATTRO PILLOLE SUL TROPPO TURISMO

QUATTRO PILLOLE SUL TROPPO TURISMO

Ho trovato un ottimo testo che ben descrive i malanni provocati dall’eccesso di turismo e vorrei proporne alcune frasette memorabili. Le tolgo dal libro nella convinzione che, ridotte a dimensioni facebook, possano essere lette più facilmente e restare meglio impresse nella memoria. Il testo è di Marco d’Eramo (autore del saggio “Il selfie del mondo. Indagine sull’età del turismo“, Feltrinelli 2022). Le pillole non vengono direttamente dal libro ma da un articolo di d’Eramo pubblicato sul giornale online CheFare il 20 agosto. Potete leggere l’articolo intero cliccando qui. Le pillole sono quattro, ed eccovi la prima (le altre verranno nei prossimi giorni).

Pillola n. 1. La soglia di transizione.
Come per i corpi c’è una temperatura precisa in cui passano dallo stato solido a quello liquido, o dallo stato liquido a quello gassoso, ed è la temperatura in cui avviene la transizione di fase, così si può definire una soglia precisa che separa una città turistica in senso stretto da una città che vive anche di turismo. Finché l’aflusso di visitatori non supera questa soglia, i turisti usufruiscono di servizi e prestazioni pensati per i residenti.
Oltre questa soglia invece, i residenti sono costretti a usufruire dei servizi pensati per i turisti. Il superamento della soglia di transizione ha conseguenze impreviste e irreversibili. Questo è chiaro nei ristoranti. Sotto la soglia, i turisti mangiano in ristoranti che cucinano per i locali, oltre quella soglia i residenti dovranno mangiare in trattorie mirate al mercato turistico. Trent’anni fa era praticamente impossibile mangiare male a Roma e Firenze. Oggi è difficilissimo mangiare bene. […] Nei termini dell’economia mainstream: il mercato per la domanda dei residenti non coincide con il mercato per la domanda dei turisti, ma i due mercati si sovrappongono nel tempo e nello spazio ed entrano in conflitto o divergono.
Se il residente ha bisogno di riparare le scarpe, mentre il turista ha fame di uno snack, e se i turisti spendono più dei residenti, il risultato è che scompare la bottega artigiana del ciabattino e si
moltiplicano i fast-food.

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