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IL DILEMMA: 50.000 O 100,000?

IL DILEMMA: 50.000 O 100,000?

Paolo Costa sul futuro di Venezia

I primi giorni di applicazione del ticket per Venezia (qui chiamato CdA o Contributo di Accesso) hanno ispirato alcune interessanti considerazioni al professor Paolo Costa, già docente di Economia Regionale e Trasporti a Ca’ Foscari, sindaco di Venezia, Ministro dei Lavori Pubblici e presidente della Commissione Trasporti e Turismo del Parlamento Europeo. E già potente avversario dell’autore di queste righe quando lui (l’autore) cercava di limitare i danni prodotti dalle imbarcazioni di trasporto sulla laguna e sui canali dela città (anni 1995-2005). Adesso Paolo Costa, ottantunenne, è in pensione ma rimane attivissimo e, a quanto pare, molto partecipe ai problemi della città. Un suo articolo compare oggi 5 maggio sulla Nuova Venezia e sarà forse il primo di molti, a giudicare da quanto scrive il giornale (“Costa comincia la collaborazione con il gruppo Nem”: Nem è la Nord Est Multimedia, associazione di banchieri e industriali che ha appena acquistato quasi tutti i quotidiani del Nord Est).
Nell’articolo Costa ritiene positivo il bilancio dell’iniziativa “ticket di accesso”, che giudica un successo sul piano tecnico date le molte difficoltà pratiche superate; ma il motore “per momento gira in folle”. Infatti crea delle entrate che non compensano i costi e non ottiene il “contenimento dei flussi turistici”. Per una volta mi pare di poter essere d’accordo con Paolo Costa. Ma lo sono ancora di più con la seria e realistica conclusione dell’articolo: sia Venezia sia tante altre cittè turistiche dovranno ormai “fissare il limite massimo di compresenze turistiche giornaliere.” Secondo Costa (e secondo me) la scelta per Venezia sarà la seguente:
50-60.000 presenze al giorno (“base produttiva più equilibrata)
o
100.000 presenze al giorno (“uso produttivo del centro storico a soli fini turistici).
Non so per quale delle due propenda Costa (ma temo che sceglierebbe la seconda). Però voglio aggiungere un’importante considerazione: 50-60.000 presenze al giorno sono possibili solo se si riducono fortemente le Locazioni Turistiche (oggi abbiamo 59.000 posti letto, di cui solo 19.000 sono in strutture alberghiere, dato OCIO di ottobre 2021). Altrimenti, con 59.000 posti letto occupati, non resterebbe spazio per un solo turista escursionista. Occorre quindi che il legislatore (e anche le opposizioni di oggi che giustamente reclamano un ritorno alla residenza) prenda atto di una situazione precisa, per la quale occorrono risposte concrete oltre alle dichiarazioni e sensibilizzazioni. Come far regredire le Locazioni Turistiche? Come suddividere i 60.000 posti turistici giornalieri? Domanda concrete, con risposte probabilmente poco proficue dal punto di viste elettorale.

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