MOTO ONDOSO, PEGGIO DI PRIMA
Dopo aver speso quasi dieci anni (1995-2004) alla guida di Pax in Aqua, mi tocca adesso rivedere sui giornali gli stessi articoli di allora. Pax in Aqua era (forse è ancora, perché non è mai stata formalmente sciolta) una “Associazione per la lotta al moto ondoso a Venezia e nella sua laguna”. Con lavoro instancabile dei suoi Direttivi (ricordo tra gli altri Federico Visconti, William Pinarello, Nicola Calella) e il sostegno di Gazzettino (con Silvio Testa) e Nuova Venezia (con Alberto Vitucci) eravano riusciti a ottenere qualcosa: obbligo di targa alle imbarcazioni con motori di più di dieci cavalli, cartelli sulle bricole indicanti i limiti di velocità. Poi io mi sono ammalato, l’Associazione non ce l’ha fatta a continuare con quei ritmi di lavoro e pian piano si è spenta (un colpo mortale l’ha dato la nomina di Paolo Costa, allora sindaco, a Commissario straordinario per la lotta al moto ondoso – ha speso 34 milioni per comprare un immobile al Tronchetto e poi abbandonarlo).
Riporto qui un articolo del tenace Vitucci sulla Nuova di oggi. E annuncio che in questi giorni sta ri-nascendo un movimento di protesta tra alcune società remiere. Sono andato qualche giorno fa a una riunione a Villa Groggia alla quale hanno partecipato almeno tre consiglieri comunali: Andrea Martini, Monica Sambo, Sara Visman. Con il loro appoggio si potrà forse ottenere qualche progresso, se si riuscirà ad agire in modo unitario.
i controlli ? solo se vengono artisti di vario genere. gli abitanti non contano.