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LA NOSTRA LAGUNA VA BENE COSI’

LA NOSTRA LAGUNA VA BENE COSI’

Non è per essere sempre contrari a tutto. Il Canale di Suez ci voleva. Il taglio dell’istmo di Panama anche. Sono opere che hanno portato enormi benefici a tutto il pianeta. Molte dighe sul territorio italiano andavano fatte (non sempre) e hanno migliorato a vita di tutti al costo di qualche ferita, anche importante, al paesaggio. Personalmente
considero anche il Ponte di Calatrava un’opera utile, quasi necessaria, e di grande bellezza. Ma allargare il Canale dei Petroli per permettere il passaggio delle grandi navi da crociera mi pare proprio una bestemmia. Era già una cosa assurda il fatto di scavarlo nel 1968, quando le industrie di Porto Marghera stavano diventando obsolete e la
Laguna stava soffrendo anche troppo. Ma adesso, spendere 63 milioni e sconvolgere equilibri secolari per far passare quelle città galleggianti mi pare inconcepibie. A Venezia siamo già soffocati da 31 milioni di turisti l’anno; che bisogno abbiamo di averne altri due milioni e mezzo (tanti erano i crocieristi prima del Covid, e in futuro saranno anche molti di più)? Alimentavano qualche posto di lavoro (stagionale, mal pagato e di bassa specializzazione); ma così facendo impedivano la nascita di aziende non-turistiche, che portano più ricchezza per i nostri residenti. Possibile che i Draghi, i Giavazzi, i tanti bravi economisti di fama internazionale che abbiamo non si rendano conto di una realtà così ovvia?
Lasciamo che le grandi navi vadano altrove, se in qualche luogo le accettano. E se, come sarebbe logico, nessuno le vuole, evitiamo di imporle ai nostri bei centri costieri attraverso decisoni prese dall’alto, sotto pressioni non sempre confessabili.

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