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VENEZIA, PRESENTE E FUTURO

VENEZIA, PRESENTE E FUTURO

Oggi vi segnalo un importante articolo uscito sul Domenicale del Sole 24 Ore. Visto il titolo, mi accingevo a leggerlo con molto scetticismo quando poco a poco ho dovuto ricredermi. A parte l’aspetto puramente provocatorio del testo, ci sono alcune considerazioni che si impongono. L’autore è un docente del MIT di Boston e un esperto urbanista. Ogni sua frase dimostra profonda conoscenza dei mali (e beni) della città di Venezia e dei processi in corso. Insomma si vede che non è un semplice giornalista che ha fatto le sue anche accurate ricerche, ma uno specialista del settore. Tutto il testo è istruttivo, ma mi ha colpito il fatto che l’autore parla dei correnti problemi di Venezia esattamente come parlavano, venti e più anni fa, i residenti più appassionati al destino della città; e quelle che allora potevano sembrare esagerazioni dettate forse dal troppo amore o, peggio, da nostalgie o snobismi, appaiono oggi come semplici dati di fatto accettati senza bisogno di discuterne. Mi riferisco agli effetti dell’eccessivo turismo sulla città; a che cosa significa per una città perdere la propria personalità e specificità. Finalmente oggi la cosa è diventata visibile a tutti e un esperto come il professor Ratti può parlarne come di cosa ovvia.
Ancora, tra le tante cose notevoli di questo articolo segnalo e ricopio qui sotto il breve capoverso in cui Ratti descrive le cause dell’attuale degrado:
Purtroppo, Venezia non ha mai avuto la forza (o la volontà) di imporre un freno alla micidiale corsa allo sfruttamento turistico, dalle grandi navi agli affitti brevi col vessillo di Airbnb. Ha vinto una visione miope dominata da un lato dalla cupidigia dei proprietari immobiliari e dall’altro da governanti locali ormai spesso mestrini, e quindi motivati soprattutto dagli interessi della terraferma.

(Nell’immagine qui sopra Carlo Ratti in una presentazione del suo Senseable City Lab di Boston,visibile cliccando qui). (Cito qui alcun righe da Wikipedia su Carlo Ratti: “Architetto e ingegnere, Carlo Ratti insegna presso il Massachusetts Institute of Technology di Boston, USA, dove dirige il MIT Senseable City Lab[1]. La rivista Esquire lo ha inserito tra i “Best & Brightest”[2], Forbes tra i “Names You Need to Know”[3] e Wired nella lista delle “50 persone che cambieranno il mondo”[4]. Fast Company lo ha nominato tra i “50 designer più influenti in America”[5] e Thames & Hudson tra i “60 innovators shaping our creative future”[6]. Due tra i suoi progetti – Digital Water Pavillion e Copenhagen Wheel – sono stati inclusi nella lista delle “Migliori invenzioni dell’anno” dalla rivista Time (2007 e 2014). Sempre nel 2014, Copenaghen Wheel ha anche vinto il prestigioso premio Red Dot: Best of the Best[7] ).

 

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This Post Has 2 Comments
  1. Bravo Paolo a tener alta il gonfalone di San Marco
    il problema detto Di Venezia restera un problema fintanto che il mondo(Unesco), visto L inerzia dell Italia, si renderà conto che il rischio di perdere totalmente Venezia è reale. A quel punto li partirà il tamtam.
    Nel frattempo continua e continuano a combattere contro pigruxia, furbizia, falsità, incapacità, impreparazione, scarsità di orgoglio, idiozia, imbrogli, mire personali, paure, vigliaccheria chissà che non capiti di schisar El tasto Bon!
    Ciao Vecio!

    1. Grazie Ferro! Teniamo “duri i banchi” come si diceva sulle navi da guerra veneziane prima di speronare le galee avversarie!

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