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MA QUANTE SONO QUESTE SINISTRE

MA QUANTE SONO QUESTE SINISTRE

La scelta (o piuttosto l’imposizione) di Pierpaolo Baretta come candidato del Pd alle prossime elezioni comunali permette ai non-specialisti della politica veneziana di fare una specie di conta dei rametti e cespuglietti in cui è frammentata la sinistra veneziana. Baretta sta infatti cercando di contattarli tutti per averne l’appoggio. Finora, secondo quanto scrive la Nuova Venezia nell’articolo qui sotto, siamo di fronte a:

Socialisti, con Luca Giordani

Più Europa, con Michele Scibelli

Venezia è tua, di Ugo Bergamo

Italia Viva, con Alessandro Maggioni

Azione, di Carlo Calenda

Leu, sezione di Venezia

Sinistra Italiana, sezione di Venezia

Possibile, portavoce Pier Paolo Scelsi

Verdi

A questi bisogna forse aggiungere Venezia Cambia, con portavoce Giampietro Pizzo, e quel grosso ramo del Pd staccatosi di recente con a capo Andrea Martini. Sembra evidente che in questo modo non si potrà mai battere un fronte unitario come quello che ha costruito Brugnaro.  Ma si potrebbe vincere se le sinistre fossero capaci di restare unite, sostenendo la persona che ottenesse la maggioranza delle preferenze tra gli iscritti e gli attivisti delle varie sfumature. Io sono, personalmente, contrario alla presenza delle grandi navi da crociera a Venezia (e in tutto il nord Adriatico, e anzi sull’intero pianeta); ma se le sinistre veneziane convergessero su una soluzione come quella di ormeggi galleggianti o fissi al Cavallino preferirei votare per chi sostiene quella soluzione anziché per un Brugnaro la cui parola d’ordine è: basta che paghino, più sono e meglio è.  Ma purtroppo i veneziani che vorrebbero un vero cambiamento nella gestione della città non si sentono rappresentati e probabilmente si asterranno dalle urne, con il risultato di favorire il partito del cemento, dei plateatici, delle locazioni turistiche.  (Nell’immagine dalla Nuova Venezia: Andrea Martella del Pd e Gianfranco Bettin ragionano sulle imminenti elezioni).


Il giro lungo di Checco CanalIl giro lungo di Checco Canal
Un veneziano all’estero: andata, soggiorno e ritorno.
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Leggete qui una recensione sul “Gazzettino” di Venezia.

 


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