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LA CIPOLLA DI PABLO NERUDA

LA CIPOLLA DI PABLO NERUDA

Domani 21 marzo è la Giornata Mondiale della Poesia. In queste settimane la Repubblica regala dei libriccini con succinte antologie di opere di grandi poeti, e qualche giorno fa è stato il turno di Neruda. Ho scorso quelle pagine con attenzione, come meritavano. E poi, per onorare la Giornata Mondiale, mi sono impegnato a imparare a memoria almeno una strofa di un breve poesia che mi era piaciuta. Adesso la so e domani mattina me la reciterò a occhi chiusi, come faccio spesso con i versi che nei licei degli anni 50 i miei compagni ed io eravamo costretti a memorizzare e che ricordiamo ancora con immenso piacere. Adesso si è aggiunta una perla all’immortale collezione. Eccola:

ODE ALLA CIPOLLA
Cipolla,
luminosa ampolla,
petalo su petalo
s’è formata la tua bellezza
squame di cristallo t’hanno accresciuta
e nel segreto della terra buia
s’è arrotondato il tuo ventre di rugiada.

Intanto lasciatemi vantarmi di una cosa. Per il centenario della morte di Dante l’Italia sta lanciando una serie di manifestazioni alle quali ha dato il titolo collettivo di “Per te poeta fui…” Bene, grazie al liceo Marco Polo, anni 1953-56, io sapevo bene come continuava quel verso del Purgatorio:
Per te poeta fui, per te cristiano…
e sapevo che lo pronunciava Stazio rivolgendosi a Virgilio mentre accompagnavano Dante su per il Purgatorio. Altri tempi, altri licei.

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  1. Pablo Neruda, premio Nobel per la letteratura nel 1971, e considerato uno dei massimi esponenti della letteratura latino-americana contemporanea. Di lui si ricordano soprattutto le poesie d amore, ma non minor importanza hanno le liriche dedicate alla vita quotidiana. Nella raccolta Odi Elementari pubblicata nel 1954, egli dedica le sue poesie ai piaceri elementari, quelli che ravvivano e possono rendere speciali e indimenticabili gli attimi della vita di ogni giorno. Ecco allora che Neruda ci canta le piacevolezze del vino, del pane, del pomodoro, del limone Piaceri fisici e voluttuosi, rustici e insieme raffinati.

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