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VIA DA MARGHERA, MA NON BASTA

VIA DA MARGHERA, MA NON BASTA

Riporto qui l’esauriente articolo di Vera Mantengoli sulla Nuova Venezia di ieri Primo Maggio, articolo che riferisce sulla “barcheggiata” di protesta contro l’accettazione di grandi navi da crociera dentro la laguna di Venezia. L’articolo è utile anche perché riporta in termini molto sintetici anche la storia del Canale dei Petroli e delle diatribe oggi in corso.
Sempre apprezzabile l’inesausto lavoro del Comitato No Grandi Navi, al quale manca, a mio parere, solo un passaggio: passare da “No Grandi Navi in Laguna” a “No Grandi Navi a Venezia”. Non si capisce infatti perché si debba accettare che quelle navi facciano comunque tappa a Venezia, dentro o fuori dalla laguna. Tutti gli effetti negativi della loro presenza rimangono gli stessi, salvo il pericolo di investire le rive di San Marco o della Giudecca nel percorso. Ma si aggiungono i problemi del trasporto di milioni di passeggeri (due milioni e mezzo l’anno, secondo i dati pre-Covid), di bagagli ed equipaggi relativi, dall’aeroporto alla Marittima (dove resterebbe il terminal) e poi al porto “fuori laguna”. Resterebbe il disagio per i residenti di altri milioni di visitatori in aggiunta ai già troppi che abbiamo (trenta milioni l’anno). Resterebbe la spinta a una società veneziana fatta solo di servizi turistici e priva di lavori ad alto valore aggiunto. Resterebbe il proliferare di negozi ed agenzie rivolte solo ai visitatori, scacciando i residenti.
Al ricatto dei “posti di lavoro” che andrebbero perduti si può ovviare con relativa facilità, se si agisce prima che si instaurino usi consolidati. Bisogna soltanto agire presto e con la visione di una Venezia attiva e vitale, capace di attrarre le forze economiche in grande sviluppo su tutto il pianeta.

 

 

 

 

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