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VADANO A TRIESTE SEMMAI

VADANO A TRIESTE SEMMAI

E’ incomprensibile questa rivalità tra Trieste e Venezia per ospitare le grandi navi da crociera. Noi a Venezia siamo afflitti da un numero eccessivo di turisti: oltre 30 milioni l’anno per una città che, secondo i calcoli più benevoli, ne può ospitare circa 7 (20 mila al giorno tra pernottanti ed escursionisti). Inoltre dentro la Laguna non abbiamo i fondali necessari per quelle navi e neppure gli spazi nel porto di Marghera, ragion per cui si sta ordinando la costruzione per esse di un porto apposito fuori della Laguna, dal costo di centinaia di milioni e con annesso trasporto di passeggeri e merci dalla terraferma con danneggiamento della laguna, creazione di moto ondoso, inquinamento dell’aria e dell’acqua.
A Trieste invece sarebbe tutto più semplice: i fondali ci sono, le banchine si possono sistemare, la città non soffre (o crede di non soffrire) di eccesso di turisti.
Allore perché si discute? Se si perdono dei posti di lavoro a Venezia se ne guadagnano altrettanti a Trieste. Siamo o non siamo una nazione unita? Il passaggio si può guidare alleviando le difficoltà per gli eventuali lavoratori danneggiati a Venezia e Marghera.
Rimane, a monte di tutto, un fatto: le grandi navi da crociera sono un flagello del nostro tempo per tutti, come sempre più numerosi studi di esperti stanno dimostrando. E la migliore risposta al dilemma Venezia-Trieste sarebbe un chiaro no per entrambe le destinazioni. (Articolo dalla Nuova Venezia di oggi 7 agosto 2022).



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